Con il D.Lgs del 4 luglio 2014 n. 102 viene introdotto l’obbligo di installare entro il 31/12/2016 idonei sistemi di contabilizzazione e termoregolazione del calore in ciascuna unità immobiliare con riscaldamento centralizzato. La Lombardia, il Piemonte, il Lazio e la Provincia Autonoma di Bolzano hanno legiferato in merito per adeguarsi prima del 2016.
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Quindi tutti gli impianti termici a servizio di più unità immobiliari dovranno essere dotati di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore.
La valvola termostatica è un dispositivo di termoregolazione che, installato sui radiatori (termosifoni), permette una suddivisione del calore nelle diverse stanze dell’appartamento, consentendo di regolare o escludere un radiatore dal circuito di riscaldamento. Attraverso il contabilizzatore del calore (o ripartitore di calore) trasmette i dati ad una centralina che contabilizza il consumo di ogni appartamento del condominio.
Infatti, se ho la necessità di non riscaldare una stanza del mio appartamento, con questi dispositivi è possibile ruotare la manopola sul valore “0” ed evitare di spendere inutilmente energia. In assenza di questo sistema, la stessa stanza verrà riscaldata con un dispendio di energia e di denaro inutile.
E’ consuetudine che, nella maggior parte degli appartamenti in cui sono state installate queste termovalvole, non si informi gli inquilini circa il funzionamento di questi dispositivi. E’ ironico che queste valvole di regolazione vengano installate per indurre a risparmiare ed invece si rischia di spendere di più.
Spieghiamo come impostare le valvole termostatiche per risparmiare.
In base alla temperatura che si desidera raggiungere in una stanza, tramite questo dispositivo, è possibile impostare la temperatura del singolo ambiente in cui è installato il radiatore e la valvola andrà ad aumentare o diminuire la portata di acqua calda. Ruotando la manopola si possono impostare i valori di temperatura che si desiderano; pertanto, si hanno 5 temperature preimpostabili.
0 – chiusura valvola
1 – circa 12°
2 – circa 16°C
3 – circa 20°C
4 – circa 24°C
5 – circa 28°C
Personalmente, per risparmiare un pò di soldini, utilizzo il livello 3 per tutti gli ambienti in cui è prevista permanenza di persone (soggiorno, pranzo, cucina, etc).
Mentre utilizzo il livello 0 per tutti gli ambienti che non necessitano di essere riscaldati e adeguo all’esigenza la temperatura dei bagni (durante la giornata il livello è a 2, mentre mezz’ora prima di fare una doccia porto il livello a 3).
Così facendo, nel mio appartamento ho ridotto i consumi del 40% rispetto ad una volta.
Impostando un valore di temperatura di 20° C si può raggiungere un risparmio tra il 15%-20%, rispetto al caso in cui non ci sia una regolazione a zona dell’impianto.
Le spese condominiali verranno ripartite diversamente. Per questo motivo sarà necessario modificare il regolamento condominiale nella parte che ne disciplina la ripartizione.
Le spese di riscaldamento generale verranno ripartite in minima parte in funzione dei millesimi (a compensazione dei costi comuni e delle dispersioni di calore dell’impianto di riscaldamento) ed in buona parte in funzione della lettura dei contatori di calore.
Il risparmio non è uguale per tutti. Ne gioveranno più gli appartamenti confinanti con unità riscaldate (appartamenti intermedi) che quelli confinanti con l’esterno o con locali non riscaldati.
In base alle disposizioni regionali, è possibile incorrere incorrere in multe salate (da 500 a 2.500 euro).
Gli esclusi da tale provvedimento in primo luogo sono gli appartamenti con impianti autonomi. Inoltre, l’obbligo è derogabile nel caso ci siano “impedimenti di natura tecnica”. Per esempio, in case con sistema di emissione a pannelli radianti oramai obsoleti, adeguare l’impianto costerebbe troppo e l’operazione risulterebbe complicata.
Decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102
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