I lavori nella propria abitazione comportano sempre una certa dose di stress dovuta alla presenza degli operai in casa, della polvere, dell’incognita di eventuali imprevisti, ecc. I problemi si presentano soprattutto se è la prima volta che affrontiamo una ristrutturazione e non si ha la minima idea di cosa ci aspetti.
Prima di entrare nel dettaglio su cosa significhi ristrutturare un bagno, è necessario essere a conoscenza delle diverse fasi necessarie per l’esecuzione dei lavori.
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Oggi vi racconto dei lavori di rinnovamento dei servizi igienici di un’appartamento, compresi nel maggior intervento della ristrutturazione parziale dell’intero appartamento.
Come spesso capita il committente era indeciso sul da farsi. L’unica cosa di cui era certa era il budget contenuto e la voglia di rinnovare un appartamento fermo al 1980. Per la prima volta mi è capitato di vedere un appartamento con due locali igienici incompleti. Infatti in un vano era presente solo il bidet, mentre nell’altro solo il vaso sanitario.
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Il bagno va pensato nel rispetto di misure e distanze reciproche tra sanitari, senza le quali l’uso diventerebbe disagevole.
Quando la ristrutturazione del bagno richiede un rinnovo completo come in questo caso, i lavori saranno svolti in più fasi.
Per il rifacimento del bagno in questione si è optato per la realizzazione di sanitari con cassette di risciacquo da incasso tipo “Geberit”. Il nuovo impianto di distribuzione dell’acqua è stato realizzato con tubi multistrato metallo-plastico con coibentazione termica, che vengono raccolti all’interno di una cassetta di ispezione presente nel bagno di servizio.
Il progetto si poneva l’obbiettivo di realizzare un bagno dall’aspetto moderno, tenendo sotto controllo i costi e la funzionalità. Pertanto alcune scelte sono state dettate da una visione di budget e dal fine ultimo dell’intervento (locazione).
I sanitari tradizionali sono stati preferiti ai più attuali sanitari sospesi, poiché non hanno bisogno di specifiche staffe che avrebbero lievitato i costi e che avrebbero potuto comportare manutenzioni nel tempo.
Per quanto riguarda la doccia, è stato preferito un piatto acrilico poiché garantisce diversi vantaggi, come la leggerezza, la resistenza, e una differenza di temperatura a contatto con la pelle non troppo elevata. Al piatto doccia è stato associato un box doccia in cristallo temperato con trattamento anti-calcare.
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Il costo della ristrutturazione del bagno dipende dalla specificità del lavoro e dalle dimensioni dello stesso.
In generale, rifare un bagno può costare dai 4000 ai 7000 euro, ma è sempre consigliabile chiedere un preventivo mirato ad una ditta a cui affidare il lavoro poiché sono molte le variabili che entrano in gioco.
Eccone alcune:
Ristrutturare il bagno senza togliere le piastrelle, permette di ridurre i costi poiché si evita la fase di demolizione ed il rinnovamento dell’impianto idraulico.
Quando possibile, questa soluzione va ad aggiungere un nuovo strato di piastrelle che coprono le vecchie. Bisogna però tenere conto che probabilmente le porte d’accesso dovranno essere adattate.
Se i lavori da eseguire sono classificabili come interventi di manutenzione straordinaria ai sensi del dpr 380/01 e s.m.i., è possibile beneficiare della detrazione fiscale per le ristrutturazioni edilizie sia che vengano realizzati su abitazioni private che su parti comuni di edifici residenziali.
È utile sottolineare che ci sono alcuni interventi che presi singolarmente, risultano una manutenzione ordinaria e non possono godere del bonus fiscale.
Tutte queste sfaccettature rendono più che mai utile l’assistenza di un professionista in quanto la ristrutturazione di un bagno potrebbe essere meno banale di quello che appare, soprattutto se anche le spese professionali sono detraibili.
Grazie per l’attenzione
Alla prossima!
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