Nello scorso articolo abbiamo trattato del prezzo indicativo e dei materiali che possiamo utilizzare. Oggi parliamo delle detrazioni fiscali e dell’iter da seguire dall’esecuzione dei lavori alla richiesta degli sgravi fiscali.
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Nella scienza delle finanze, in materia di tassazione, per detrazione si intende la sottrazione dall’imposta di una quota di certe somme spese. Tale quota va a ridurre l’imposta stessa. La detrazione viene applicata all’imposta lorda e dà l’imposta netta, ossia l’imposta dovuta.
In particolare con la legge 296/06 e ss.mm., l’agevolazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica consiste in detrazioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) o dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. Le detrazioni, da ripartire in dieci rate annuali di pari importo, sono riconosciute nelle seguenti misure:
N.B. Le spese per le persone fisiche vengono conteggiate al lordo dell’IVA, mentre per le persone giuridiche le spese sono conteggiate al netto dell’IVA.
Facciamo un esempio per capire meglio come funziona.
La Signora Maria lavora ed ha una busta paga ogni mese. A fine anno si ritrova a dover sborsare 3500 euro di IRPEF e 2000 euro di bollette del gas. Ha deciso di realizzare un intervento di riqualificazione energetica per godere delle detrazioni fiscali. Effettuando il lavoro e seguendo l’iter normativo, ipotizziamo che detrarrà 2.400 euro/anno per 10 anni e che risparmierà in bolletta 600 euro/anno, per un risparmio totale di 3000 euro/anno. Dunque la Signora Maria, per dieci anni, avrà ogni mese una busta paga più elevata e meno consumi per la sua abitazione, senza tener conto del’aumento del costo dell’energia e del tasso di inflazione.
E’ importante analizzare e capire qual’è l’intervento più conveniente. Vi consiglio di sottoporre la questione al vostro tecnico poiché sarete obbligati ad assicurarvi le sue prestazioni come vedrete di seguito. Il tecnico, dopo un sopralluogo ed un analisi approfondita dell’edificio, vi consiglierà qual’è l’intervento che sarà per voi più conveniente.
A titolo esemplificativo, vi riporto alcuni numeri interessanti a capire quanto risparmiamo con un intervento di riqualificazione energetica (Federcasa 2008). Questi numeri sono su casi di studio, pertanto potrebbero variare nel caso specifico del vostro edificio.
Intervento: Isolamento dei muri perimetrali
Riduzione del consumo di energia: 39-42%
Tempo di ritorno: 14 anni
Intervento: Isolamento della copertura
Riduzione del consumo di energia: 17%
Tempo di ritorno: 6 anni
Intervento: Sostituzione dei serramenti
Riduzione del consumo di energia: 11%
Tempo di ritorno: 20 anni
Intervento: Isolamento del solaio contro terra
Riduzione del consumo di energia: 5-6%
Tempo di ritorno: 17-20 anni
Intervento: Sostituzione dell’impianto di riscaldamento
Riduzione del consumo di energia: 5%
Tempo di ritorno: 17-20 anni
N.B. Il tempo di ritorno di questo studio del 2008 non tiene conto degli incentivi fiscali previsti per gli investimenti di riqualificazione energetica, i quali riducono della metà il tempo di ritorno dell’investimento.
Per chi volesse approfondire, rimando allo studio “Riqualificazione sostenibile degli edifici esistenti residenziali” a cura dell’Ing. Zamperini e Ing. Cinieri (clicca qui).
I lavori di ristrutturazione non sono mai cosa semplice e scontata. Chiunque voglia realizzare un intervento di riqualificazione energetica mediante sistema a cappotto, sistematicamente si rivolge direttamente ad una impresa che sottopone il proprio preventivo. Riceverò un sacco di critiche, ma sfaterò anche un mito: non c’è cosa più sbagliata!
Volendo fare un paragone, è come se voi vi sentiste male e, invece di andare dal medico curante, vi recaste direttamente in farmacia ad acquistare la medicina X con un determinato dosaggio Y.
Quando qualcuno mi chiede che ruolo abbia un ingegnere in una ristrutturazione, il paragone che utilizzo spesso è il seguente: un ingegnere è come un medico, con la differenza che analizza e “cura” immobili al posto delle persone.
Quando un cliente mi contatta, la prima cosa che mi chiede è: per la mia abitazione andrebbe bene un cappotto in un determinato materiale di un certo spessore?
Invece, la domanda che dovrebbe fare è la seguente: ingegnere, mi calcola lo spessore che deve avere il cappotto della mia casa? Ho bisogno di risparmiare. Visti i costi esorbitanti della bolletta del gas, voglio ammortizzare il prima possibile l’investimento.
I clienti chiedono l’intervento dell’ingegnere quando hanno un problema invece di andarci preventivamente per evitare di averne. Scusate il gioco di parole ma è così.
Ho cercato di riassumere in tre macro-fasi gli step necessari per iniziare e concludere una lavoro nel migliore nei modi. In verità, la fase di analisi e progetto viaggiano in serie. E’ indispensabile che la documentazione da produrre durante le sue fasi, sia a firma di un tecnico abilitato. La pratica di detrazione potreste compilarla da soli, anche se il mio consiglio è sempre far chiudere tutto al tecnico che ha seguito la pratica per risparmiare tempo (e denaro…).
Iter da seguire per il rifacimento di un cappotto termico
Dovete tenere a mente che qualunque intervento di riqualificazione energetica è un investimento e non sono spese inutili. Avere una casa che è un colabrodo e spendere 2000 euro all’anno di riscaldamento è da folli. Investire qualche soldino e portare questa spesa almeno a cifre accettabili è cosa buona e giusta. Aggiungendo al cappotto altri piccoli interventi, ed abbattendo le spese di gestione di oltre 70%, il tempo di ritorno dell’investimento è rapido e (quasi) indolore, soprattutto grazie alle detrazioni del 65% che a fine anno chiuderanno i battenti. Infatti, dal 1° gennaio 2016 l’agevolazione sarà sostituita con la detrazione fiscale prevista per le spese di ristrutturazioni edilizie.
Se ci pensate bene, su un lavoro di 10.000 euro, detrarre 650 euro all’anno per 10 anni significa “rateizzare” parte dell’importo totale per l’intervento da realizzare.
Infatti avrò una “rata mensile” di risparmio con cui compenserò le spese sostenute per l’intervento, proveniente da:
Esempio semplificato:
Spesa per intervento di riqualificazione energetica: 20.000 euro
Detrazioni: 1.300 euro/anno
Risparmio riscaldamento = 700 euro/anno
Rata annuale: 2.000 euro
Ritorno dell’investimento = 10 anni
Per avere un analisi economica puntuale, bisogna tenere conto di:
Queste considerazioni sono fondamentali. Negli ultimi 10 anni le tariffe pubbliche hanno subito degli aumenti vertiginosi. A fronte di un incremento del costo della vita pari al 24%, le bollette del gas sono cresciute del 56,7% e quelle l’energia elettrica del 38,2% .(fonte: IlSole24Ore).
Pertanto, il ritorno dell’investimento sarà più breve considerando questi valori.
Per fruire della detrazione è necessario che:
Nel caso specifico del cappotto termico, rientra nella classificazione di involucro edifici (per esempio, pareti, finestre – compresi gli infissi – su edifici esistenti). Il limite massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione è di 60.000 euro.
Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, ai fini della detrazione è possibile considerare anche:
Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti residenti e non residenti, anche se titolari di reddito d’impresa, che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto
di intervento. In particolare, sono ammessi all’agevolazione:
Sono detraibili le spese riguardanti interventi che comportino una riduzione della trasmittanza termica “U” degli elementi opachi costituenti l’involucro edilizio, comprensivi delle opere
provvisionali e accessorie, attraverso:
Per accedere alle detrazioni fiscali, è necessario che siano rispettati i requisiti di trasmittanza definiti dal decreto del Ministro dello Sviluppo economico dell’11 marzo 2008 e successivamente modificati dal decreto 26 gennaio 2010.
Se sono stati realizzati più interventi di risparmio energetico agevolabili, il limite massimo di cumulabilità delle detrazioni sarà costituito dalla somma degli importi previsti per ciascuno degli interventi realizzati. Affronteremo questo argomento in uno dei prossimi articoli.
Se avete dubbi o volete conoscere tutta la documentazione necessaria per gli interventi di detrazione vi rimando a questa pagina.
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